La novita' del 2011 e che ha creato un tale "subbuglio" per il nome ultra blasonato che porta la nuova creatura e' la nuova Ossa Tr 280 i., dotata di novita' rivoluzionarie e non soltanto per il ristretto mondo del trial ma anche in campo motoristico, essendo il primo motociclo di serie a due tempi ad utilizzare l'iniezione elettronica indiretta del carburante al posto del tradizionale carburatore, per onore del vero la prima moto di serie ad adottarla e' stata la Bimota 500 V 2, ma in quel caso l'iniezione venne abbandonata dopo pochi esemplari costruiti!
La moto e' stata creata ed industrializzata dal progettista iberico Josep Serra detto Xiu, gia' ideatore e progettista del motore della attuale Gas Gas Txt Pro! Oltre all'iniezione elettronica senza batteria della giapponese Kokusan la Ossa adotta anche altre innovazioni, il cilindro e' girato all'indietro rispetto alla posizione canonica in modo da spostare i pesi e gli organi meccanici in modo da centralizzare le masse il piu' possibile, alla stregua del progetto della Yamaha Yz 450 da motocross!Un altra innovazione non indifferente e' il posizionamento del serbatoio dalla capacita di tre litri nel trave discendente del telaio al posto delle tradizionali bretelle discendenti dal cannotto di sterzo, il radiatore del liquido di raffreddamento e' stato spostato dietro a questo serbatoio in modo da avere il radiatore e relativa ventola di estrazione dell'aria calda al riparo dal fango, terra ed elementi esterni!Il posizionameto del cilindro all'indietro ha permesso di alloggiare l'impianto di iniezione e relativa scatola filtro in posizione riparata, il piu' alto possibile e verticale al posto della classica posizione del serbatoio, la cosa rende la moto piu' larga nella zona sopra al motore, ma strettissima nella zona pedane, anche tutta la parte posteriore della moto, dove "lavorano" le gambe del pilota e' rastrematissima e funzionale!
La moto da me provata e' una delle ultime versioni, che monta in piu' ,rispetto a quella di serie, la doppia mappatura e le piastre della forcella anodizzate con diversa inclinazione e pedane in lega leggera
Come potete vedere dalla foto, la moto e' rastrematissima sul posteriore e piuttosto larga in zona serbatoio
Un'altra preziosita' sono i cerchi dotati di nipples montati su una specie di uniball che rendono isolati i raggi dall'interno del cerchio ed il monoammortizzatore postriore Ohlins con tecnologia Ttx, e cioe' con i passaggi idraulici interni in tubi anziche' con le consuete lamelle.
Anche lo scarico, dato la posizone all'indietro del cilindro, e' "costretto" ad una conformazione piuttosto sinuosa, in pratica ci si e' seduti sopra:
Veniamo alla prova!
La moto parte bene al primo o al secondo colpo avendo l'accortezza di non ruotare assolutamente il comando del gas, alla prima accellerata ci accorgiamo della scarsa spinta del motore ai bassi regimi dovuto molto probabilmente alla presenza dell'iniezione elettronica o alla particolare mappatura, in realta' ci si abitua in fretta alla particolare erogazione, nei tratti viscidi l'aderenza e' eccezionale anche per l'erogazione molto "elettrica", se si tiene aperto il gas il motore ha un discreto allungo che permette di superare rampe e scalini di notevole altezza, quello che colpisce e' la pulizia di carburazione (si dovra' dire di "iniezione" d'ora in avanti?), non uno scoppio da smagrimento od ingolfamenti come talvolta capita con i tradizionali carburatori!Le marce entrano bene con un innesto della leva ridottissimo, mentre il comando della frizione e' leggermente piu' duro rispetto alle altre trial.
L'ammortizzatore posteriore offre delle prestazioni eccezionali anche se ha un escursione ridottissima, sembra di procedere su un "cuscino d'aria", anche la trazione e l'aderenza e' ottima, mentre la forcella e' piuttosto dura a "partire", si tratta della "solita" Marzocchi con canne in alluminio, ormai e' rimasta l'unica forcella disponibile di primo equipaggiamento per le trial europee, anche se gia' rodata, picchia sui polsi in discesa!La sensazione e' di leggerezza estrema, dovrebbe essere ai livelli della Gas Gas Txt Pro Raga o anche qualcosa di meno, con ottimo equilibrio da fermi in surplace e molto "piantata" di anteriore, cioe' con un avantreno molto direzionale, molto simile, per fare un esempio, alla Montesa Cota 250 4 Rt, ma molto piu' leggera al posteriore di quest'ultima!
Un difetto e' il limitato raggio di sterzo, la frenata e' sugli standard della concorrenza, mentre un'altra particolarita' della Ossa 280 e' che quasi tutta la bulloneria e' affidata a viti Torx, vedremo col tempo se sara' una scelta indovinata per la manutenzione della moto!
Anche il legittimo proprietario si merita una foto in action:
lo "sguardo" del faro e' da mantide religiosa:
Vista in ottica di un motoalpinista, la moto puo' benissimo "sopportare" un'intera giornata di sentieri di montagna "estremi", mi dicono che i consumi della moto sono molto ridotti, la miscela va' fatta a meno del 0,7 % , avete letto bene , non mi sono sbagliato, per evitare intasamenti agli ugelli dell'iniezione! In definitiva, per essere un progetto completamente nuovo, affidato ad una casa che parte da zero nonostante il nome che porta scritto sul serbatoio che ha fatto la storia del trial, la moto e' gia' piu' che valida sin dalla prima versione, con il "coraggio" di essere la prima moto di normale produzione della storia ad utilizzare l'iniezione elettronica indiretta, anticipando case molto piu' blasonate e con molta piu' esperienza, direi "buona la prima"